Qualche tempo fa nel mondo dell’informazione ha fatto molto discutere la pubblicazione di una ricerca inglese che accusa di truffa il settore del biologico. Nello studio vengono decantati i benefici di antiparassitari e fitofarmaci che, si dice, rendono le colture più sane. Si difendono le terapie antibiotiche ai bovini che garantiscono un latte più sicuro e si arriva a tradurre la sigla OGM come Organismi Geneticamente Migliorati. Si conclude infine con l’affermazione che il biologico è un’enorme bolla di sapone che fa bene solo a chi lo produce e a chi lo vende.
Noi che il biologico lo vendiamo per passione sappiamo benissimo, nostro malgrado, quanto sia improbabile arricchirsi operando in questo settore. E sappiamo bene quanto è duro il lavoro delle piccole aziende agricole che ci forniscono i loro prodotti.
Chi ha intrapreso la strada della produzione biologica o biodinamica con l’obiettivo di un facile guadagno ha ben presto fatto dietrofront per tornare ai vecchi sistemi. Continua il proprio percorso chi quella strada l’ha incominciata per passione, chi non si preoccupa di affrontare sacrifici e un duro lavoro per portare avanti un’idea in cui crede: cibi più sani, rispetto per i lavoratori e gli animali, ambiente più pulito
Noi che nel biologico lavoriamo e viviamo ogni giorno non abbiamo bisogno di studi scientifici che dimostrino quanto i prodotti bio siano migliori di quelli convenzionali. Ci basta osservare quello che quotidianamente ci passa fra le mani, assaggiarlo, gustarlo. Ci basta ascoltare i commenti della nostra clientela sempre più numerosa che torna a cercare i prodotti che ha provato, che ci manda amici e parenti, che ci ringrazia per il servizio che offriamo ogni giorno. Ci basta pensare a quanti danni ambientali evitiamo ogni minuto al nostro pianeta.
A chi ancora ha dubbi e incertezze vorremmo ricordare che la produzione biologica è continuamente monitorata dai cosiddetti Organismi di Controllo, enti preposti alla supervisione del lavoro svolto dalle aziende di produzione delle materie prime, dalle industrie di trasformazione, dai distributori e dai punti vendita. Questi organismi indipendenti garantiscono, attraverso frequenti controlli, il rispetto delle normative che regolamentano la produzione biologica e biodinamica, e integrano il normale lavoro svolto dalle USL.
Questi controlli ci garantiscono che in fase di produzione non vengano utilizzate sostanze dannose o inquinanti, che gli animali siano allevati in condizioni di benessere e curati con metodi naturali, che in fase di trasformazione non siano usati additivi e conservanti di sintesi, che gli imballi siano a basso impatto ambientale, cioè compostabili o riciclabili.
E’ evidente a questo punto che sono molteplici i costi aggiuntivi sostenuti dalle aziende che operano nel biologico. Questo giustifica prezzi a volte più alti rispetto al mercato convenzionale. Non bisogna però dimenticare che la qualità dei prodotti offerti è più elevata e che il costo ambientale per la loro produzione è molto più ridotto. Quello che risparmiamo oggi acquistando un prodotto convenzionale lo pagheremo con gli interessi domani per ripristinare il danno ambientale provocato per produrlo e per smaltirlo.